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Le bombe di Marco Rizzo da Hoara Borselli: “Cazzullo? Antifascismo da passerella. Il peggior giornalista? Scalfari. La sinistra? Da Ztl e brucia le Tesla”. E su Macron, Fornero e le donne…

  • di Jacopo Tona Jacopo Tona

  • Foto: YT @Unaltropianeta

20 giugno 2025

Le bombe di Marco Rizzo da Hoara Borselli: “Cazzullo? Antifascismo da passerella. Il peggior giornalista? Scalfari. La sinistra? Da Ztl  e brucia le Tesla”. E su Macron, Fornero e le donne…
Marco Rizzo contro tutti: Gorbaciov, Scalfari, Di Maio, la sinistra Ztl, l’antifascismo da passerella (“Come Cazzullo”) e pure con chi non sa rubare i vinili. Oggi si dice pacifista, ma con diritto di replicare agli schiaffi. Nostalgico fuori tempo massimo o ultimo a dire le cose come stanno? Comunista o rossobruno? Chissà, ma un critico alla sinistra servirebbe

Foto: YT @Unaltropianeta

di Jacopo Tona Jacopo Tona

Marco Rizzo, questo grande enigma della sinistra italiana. Dal comunismo alla vicinanza a Vannacci, dai circoli operai alla Zanzara. Diversi hater lo chiamano Zio Benito. Rosso, rossobruno, sovranista popolare o quel che sia. Voti non ne prende, ma la sua è una voce politica, oggi, straniante. Sicuramente provocatoria: un comunista vecchio stampo che non si è piegato alle mode, che rivendica battaglie che nel frattempo sono passate alla controparte - con tutte le conseguenze del caso, in primis gli operai che votano a destra - e contesta quelle che la sinistra, forse, poteva imbracciare ma che non doveva far diventare predominanti. Chiamiamolo critico, senza togliere che anche lui sia criticabile. Ospite al podcast di Hoara Borselli, Un altro pianeta, lo abbiamo ascoltato parlare di tutto: Alemanno, il carcere, la sinistra Ztl, Gorbaciov, Scalfari, Di Maio, Tesla bruciate, Waterloo, corna e spranghe sotto casa. Tu e Gianni Alemanno venite da storie politiche completamente differenti, no? Gli chiede la conduttrice. “Noi negli anni ’70 ci saremmo probabilmente ammazzati di botte. Ma la guerra e la pace cambiano le prospettive delle persone. Quindi uno che oggi è per la pace, contro la guerra, è vicino a me indipendentemente che sia buddista, che sia stato fascista.” Rizzo pacifista? Più o meno. Perché anche lì, la sua versione è molto personale: “Pacifista non vuol dire che io sono per la pace. Pacifista cosa vuol dire? Se uno mi dà una sberla io gli tiro un cartone, sia chiaro.” Secondo lui ci stanno vendendo un pericolo che non esiste: “Ci stanno dicendo che qualcuno ci sta per attaccare. I russi non vogliono attaccare l’Italia, non vogliono attaccare l’Europa. Cioè lo vogliamo capire? È un Paese che ha tre continenti, è grande come tre continenti, ha 11 fusi orari, sono 150 milioni.” Se volesse fare una domanda a un politico? “Chiederei a Groschy se ha fatto un errore a Waterloo o se ha era un colpo di stato contro Napoleone. Attuale? Alla Fornero, se quando piange pensa a quelle centinaia di migliaia di operai pensionati a cui ha fottuto cinque anni di vita”. Schlein o Macron: il meno peggio? “Schlein, perchè è quasi incapace di intendere e di volere. Macron è un robot della grande finanza”. La battuta virale sulle tette a La Zanzara? “Ero a un convegno, e ho tirato fuori il mio libro. Ho chiesto: quanti sanno che ho scritto un libro? Hanno alzato la mano in cinque, su trecento persone. Quanti hanno sentito la mia battuta sulle tette, la guerra e la pace? Una selva di mani alzate? Capite perché l'ho fatta, quella battuta?”

Marco Rizzo e Hoara Borselli
Marco Rizzo e Hoara Borselli YT @Unaltropianeta

Ma si torna ad Alemanno, per allargare la questione: “Alemanno a 68 anni sta in carcere perché ha sgarrato sugli orari, che è una cosa grave dal punto di vista formale. Ma dal punto di vista sostanziale? Che ne so, i due americani che hanno ucciso il carabiniere Cerciello Rega stanno ai domiciliari. Quel tizio, a Cosenza mi pare, che ha rapito una bambina assieme alla moglie, sta fuori perché hanno deciso che questo qua non sapeva che la moglie era incinta. Quindi dove sta la falla del sistema? La falla del sistema è che lo stato di diritto non esiste, anche a livello internazionale. Basta vedere quello che succede in Romania. La democrazia, come dire, è stata violata. Adesso anche in Francia con Le Pen, che a me non piace. Non piace. Peraltro la Le Pen paga il fatto di aver giocato col tiranno. Perché la Le Pen gioca con Macron, gioca con Macron, e Macron la punisce.” E la sinistra? Una volta era popolo, ora è Ztl. E per Rizzo, il tradimento è completo: “La sinistra non è più rivoluzionaria. Se fosse rivoluzionaria davvero, ci sarebbe ancora una sinistra. E davvero la magistratura è un terzo braccio della sinistra? Non lo so, negli anni ’70 quando io ero un ragazzo un po’ scapestrato, la magistratura non era così rossa, per sicuro. Poi sai, rossa di cosa? Rossa di vergogna. Cioè il rosso cos’è? È il colore del popolo. E la sinistra era il popolo. Oggi la sinistra è la Ztl. Il Partito Democratico è il partito delle banche, della guerra. Quindi insomma, la destra e la sinistra cosa sono adesso? La sinistra oggi è quella della Ztl che però brucia le Tesla. È una cosa abbastanza in contraddizione, no? Io ho conosciuto la violenza vera. Io sono stato aggredito sotto casa tre volte. Negli anni ’70 giravamo armati. Io avevo sempre una spranga di ferro o un coltello per difendermi. Quindi cosa vuol dire? Ma vogliamo che i ragazzi oggi arrivino di nuovo in quella condizione? È un disastro. Oggi destra e sinistra non esistono. E chi usa questa cosa, l’antifascismo, il fascismo, lo fa per passerelle elettorali. E quindi usare la dicotomia destra-sinistra, così come la storia della Resistenza, per averne un vantaggio elettorale significa rinnegare quelle morti. Perché il giudizio sul fascismo e sul nazismo è netto. Ma oggi, 80 anni dopo, cosa c’è? Cioè, sento Cazzullo che mi parla di antifascismo. Ma questi fighetti qua non sanno neanche cos’è il fascismo, l’antifascismo. Ma di cosa parliamo? Dice: l’antifascismo da salotto, da passerella.” C’è spazio anche per pagellare i politici: “Il peggiore politico italiano? Beh, ce ne sono tanti. Forse Di Maio, perché l’idea di uno che dice una cosa e poi ne fa un’altra credo che sia la cosa peggiore che uno possa dare alla politica. Il migliore? Oggi è Marco Rizzo. Sì, perché sono coerente.”

Hoara Borselli
Hoara Borselli YT @Unaltropianeta

E se potesse scegliere con chi cenare o con chi avvelenare il piatto? “Antonio Gramsci. Invece, a chi avrei messo del veleno nel piatto? A Gorbaciov. Sì, proprio lui. Lo volevo fuori secco. Sì, perché ha cancellato una storia che poteva essere migliorata.” Poi tocca ai giornalisti: “Il migliore? Ce ne sono tanti. Ho fatto un libro con Fabio Dragoni, non potrei non citarlo. Ma non posso non citare Mario Giordano, che è tifoso come me del Toro. Siamo talmente pochi... Comunque si sente che c’è questo comunismo nell’animo. Devo dire che si percepisce. Ma forse è il colore, il colore granata. Quando mi chiesero perché ero tifoso del Toro, ho detto: perché quel colore, il granata, è come il vino e la passione, e quindi era un colore del sangue. Ecco. E il peggiore giornalista? Sì, Scalfari. Perché ha costruito Repubblica. Repubblica è stata la mutazione genetica del movimento operaio in Italia. È stata l’infiltrazione dentro la sinistra. C’erano due modi di battere il movimento operaio a sinistra nel nostro Paese: da una parte le stragi, la Gladio, la strategia della tensione. Quando c’erano queste stragi terribili, da Piazza Fontana in poi, il movimento operaio cresceva. Allora hanno usato un’altra tecnica: quella di conquistare le fortezze dall’interno. E Repubblica è penetrata dentro la sinistra così. Il militante del Pci negli anni ’70 aveva l’Unità in tasca. Poi, dopo qualche anno, aveva l’Unità e Repubblica. Qualche anno dopo ancora, aveva solo più Repubblica. E oggi Repubblica dà la linea al Pd. Non vedete? C’è l’appello per la guerra di Repubblica, e il giorno dopo il segretario del Pd gli va dietro. L’eterogenesi dei fini. Quindi Scalfari è stato il peggiore.” Non manca l’analisi del ceto medio: “La marcia dei 40.000, che era l’espressione contro gli operai della Fiat negli anni ’80, erano i quadri dirigenti della Fiat, i capi, capetti, che marciavano a favore di Agnelli. Quelli sono stati traditi. Perché pensa che 20 anni dopo, per costruire un’automobile, avevi sempre bisogno di due operai. Perché poi c’era la macchina utensile, automatizzata, e i capetti non c’erano più. Quindi loro hanno difeso la grande Fiat, il grande capitale, e dal grande capitale sono stati ripagati con la scomparsa sociale. Quindi ho cominciato a capire che questo ceto medio è stato usato dalle grandi multinazionali, dalle élite, per battere la classe lavoratrice. Oggi la classe lavoratrice dovrebbe unirsi col ceto medio che si proletarizza.” E infine, una raffica personale, tra comandamenti, atti impuri e vinili rubati: “La sinistra di oggi? Guardare il dito e non vedere la luna. Non vedere le grandi contraddizioni. Gli apostrofi, le vocali al femminile. Tutte cazzate. Mentre invece la povertà, l’emancipazione vera, il lavoro non c’entrano più niente.Non nominare il nome di Dio in vano? Ogni tanto qualche bestemmione mi è scappato. Atti impuri? Sono stato un delinquente professionale in gioventù. Rubavo dischi. Entravamo nei negozi di long play, ma noi eravamo bravi. Avevamo una specie di finto disco che infilavamo dentro gli altri dischi da rubare. Non desiderare la donna d’altri? Sincero: desiderata un sacco di volte. Spesso anche ottenuta”.

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