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Valentino Rossi e la vittoria su Djokovic sono un miraggio nel deserto di Doha per Matteo Berrettini? No, ecco perché

  • di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

21 febbraio 2025

Valentino Rossi e la vittoria su Djokovic sono un miraggio nel deserto di Doha per Matteo Berrettini? No, ecco perché
Sì, Matteo Berrettini ha perso a Doha nonostante il supporto di Valentino Rossi, special guest, e la vittoria su Nole Djokovic. Ma tutti quelli che lo danno per spacciato, perso, o addirittura (“tennista incompiuto”) forse si sono dimenticati da dove viene e perché può tornare davvero ai massimi livelli

di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

Matteo Berrettini lascia Doha con un mix di soddisfazione e rammarico. Dopo l'impresa contro Novak Djokovic e la battaglia vinta con Tallon Griekspoor, il suo percorso all'Atp 500 si è interrotto nei quarti di finale contro Jack Draper. Un'occasione persa? Forse, ma bisogna contestualizzare: il match era alla sua portata, chiuderlo in due set sarebbe stato fondamentale dopo le fatiche accumulate nei giorni precedenti. Ma si fa presto a criticare The Hammer, perché forse quello che nessuno considera è che dopo tutti gli infortuni che lo hanno tormentato negli ultimi due anni, non era affatto scontato nemmeno vederlo tornare in campo a questi livelli. “L'amarezza c'è, perché potevo giocare un'altra grande partita. Ma questo sport è fatto così, e per fortuna la stagione è lunga”, ha dichiarato Berrettini nel post-partita. “Peccato, perché per gran parte del match mi sentivo superiore, in controllo, che stavo bene. Sul cemento non mi ricordo di aver giocato tante partite a questo livello. Anche il rovescio andava bene, ho perso poco campo e questa era importante. Ma è stato bravo lui a restare attaccato ea concedermi poco”. Il primo a sapere che avrebbe potuto dare di più è proprio lui.

Valentino Rossi durante il match di Berrettini
Valentino Rossi durante il match di Berrettini

Un match tiratissimo, deciso dai dettagli: “Ho avuto le mie chance, quello che rimpiango è sul 4 pari: ho sbagliato due o tre dritti che non c'entravano tanto con il palleggio. Però Jack ha risposto tanto. Poi do sempre per scontato di tornare e giocare subito a questo livello, ma non lo è, soprattutto dopo tre partite di fila. Un po’ di stanchezza l'ho sentita. Però ho battuto due giocatori fortissimi, quindi è stata una settimana ottima”, ha concluso l'azzurro. A seguire il match da bordocampo c'era un ospite speciale: Valentino Rossi. Il Dottore, grande appassionato di tennis, non si è lasciato sfuggire l'occasione di supportare Matteo a Doha, dove Vale si trovava per il Prologo del WEC, di fatto l’inizio della stagione del mondiale endurance che si disputerà questo weekend. “Ci eravamo sentiti ieri, lui gareggia qui il 28 febbraio. Abbiamo cercato di beccarci, per fortuna oggi è riuscito a venire, mi ha incitato, mi ha spinto. Sarebbe stato figo vederlo anche domani, ma è andata così”, ha raccontato Berrettini. Rossi tornerà in pista nella categoria LMGT3 al volante della BMW M4 GT3 EVO n.46 del Team WRT, dove punta alla vittoria dopo la buona stagione d'esordio dello scorso anno.

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Ad ogni modo, archiviata la parentesi di Doha, Matteo Berrettini si prepara ora alla prossima sfida: il torneo di Dubai, prima di volare negli Stati Uniti per gli Atp 1000 di Indian Wells e Miami, che anticiperanno il ritorno sulla terra rossa. Con la condizione in crescita e la fiducia ritrovata, l'obiettivo è continuare a scalare posizioni e lasciarsi definitivamente alle spalle gli anni difficili. La domanda che si fanno tutti però è una: Berrettini è in un limbo da cui uscirà? O ci ricordiamo il Matteo arrivato in finale di Wimbledon e siamo solo dei sognatori a pensare che possa tornare a quei livelli?

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